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CODICE CIVILE
Complesso organico delle leggi riguardanti il diritto privato, ossia delle norme che regolano i rapporti tra singoli. Lo stato interviene, attraverso il codice civile, per porre limiti alla libertà individuale in modo che l'iniziativa privata non contrasti con l'interesse generale e si possa svolgere su un piano di parità. Anticamente erano definiti codici tutte le raccolte complessive delle leggi (per esempio il Codice giustinianeo). Il codice civile inteso in senso moderno nacque con Napoleone che, nel 1804, promulgò il Code Napoléon. Il suo perno stava nell'accurata regolamentazione di tutto ciò che attiene a ogni forma di possesso, di contratto, di trapasso patrimoniale. Anche dopo la caduta di Napoleone il suo codice restò il punto di riferimento di tutti quelli promulgati in Europa. Il codice civile del nuovo stato italiano, emanato nel 1865, si rifaceva anch'esso a quello napoleonico. Un profondo mutamento avvenne in Italia durante il periodo fascista, quando (1942) fu promulgato un nuovo codice, articolato in sei libri, che rifletteva i valori e l'ideologia propria di un'economia di mercato, e che fu poi recepito dal nuovo stato repubblicano; successivamente furono apportate modifiche sostanziali ad alcune sue parti, come quella del diritto di famiglia nel 1975.
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